Per la tua pubblicita' on line su questo sito: Pubblicit? Edizioni Virtuali

Geografia

I Laghi di Mujiezzin
I Laghi di Mujiezzin...
Dune e altipiani. Granai fortificati e graffiti rupestri. Ma sono i laghi, le oasi e
Dune e altipiani. Granai fortificati e graffiti rupestri. Ma sono i laghi, le oasi e le carovane tua...
Il Clima
Il Clima...
Scheda
Scheda...

Deserto

Sahara, il più grande deserto del mondo
Sahara, il più grande deserto del mondo...
Le oasi del deserto
Il termine oasi deriva dall'egiziano waha, che significa stazione e per definizione é un'area limita...

Curiosità

Qui è stata registrata la temperatura puù alta
Qui è stata registrata la temperatura puù alta...
E' libica la bandiera più semplice del mondo
E' libica la bandiera più semplice del mondo...


Sudafrica


Great Sand Sea



Sono stati quasi 8.000 i km percorsi, in un susseguirsi e in un crescendo di sensazioni forti. Alcuni tratti di 1.200 km di dune e fondo molle senza rifornimenti intermedi, hanno messo a dura prova le scorte di carburante dei nostri mezzi.
A metà strada tra Tazerbo e Rebianah, arriviamo nella magica oasi di Buzema, dove sulle rive del lago di origine surgiva, oggi ormai quasi prosciugato del tutto, troviamo le rovine del vecchio villaggio.
Sempre attraversando interminabili catene di dune arriviamo al punto più a sud del nostro viaggio, il Jebel Awainat. Jebel in arabo significa montagna.
Qui vi è il punto di confine dei 3 Stati (Libia, Egitto e Sudan) dove troviamo il posto di Polizia Libica presso una vecchia casermetta costruita dagli Italiani negli anni 20. Oggi vi “risiedono” circa 15 militari.
Da qui iniziamo il viaggio verso nord e passiamo da Kufra. Unico centro abitato degno di tale nome nel raggio di 700 km.
Usciti dopo aver fatto rifornimento completo di viveri e carburante ci dirigiamo in direzione nord-ovest, dove lambiremo il confine egiziano e punteremo verso la cittadina di Jalu ad oltre 600 km da noi.
E in mezzo al "nulla" anndiamo a cercare i resti del "Lady be good", famoso aereo bombardiere americano Liberator B24 della II Guerra Mondiale battezzato “Lady Be Good” ai punti GPS 26°42'08'' N - 024°01'37'' E, che situano il pannello commemorativo dell'incidente aereo, scoperti per caso alla fine del 1958 da alcuni prospettori petroliferi che transitavano nel Deserto Libico, a circa 500 km dal Mediterraneo, a Sud/Sud-Est dell'oasi di Jalu.
L'apparecchio non aveva subito gravi danni nell'atterraggio di fortuna. Uno solo dei quattro motori era stato strappato, la coda era spezzata in due ma l'essenziale della carlinga era ancora intatto. Nella cabina di pilotaggio c'erano i resti di qualche uccello migratore venuto a morire in questo rifugio di fortuna, ma di presenza umana nessuna traccia. I prospettori segnalarono il loro ritrovamento alla base americana di Wheelus, vicino a Tripoli, ed una rapida inchiesta permise di stabilire che il bombardiere era stato dato per disperso in mare la notte del 4 aprile 1943. Una missione inviata sul luogo non trovò alcuna traccia dell'equipaggio. Ciononostante poté stabilire che durante i 15 anni trascorsi, nessuno all'infuori dei petrolieri che l'avevano scoperto, si era avvicinato all'aereo.
Nel febbraio 1960, a circa 110 km a Nord del punto dove era caduto l'aereo, un altro gruppo di petrolieri scoprì i cadaveri mummificati di cinque dei nove membri dell'equipaggio. Le ricerche ufficiali subito riprese portarono al ritrovamento di altri due cadaveri un pò più a Nord e, grazie al taccuino di bordo rinvenuto sul corpo del pilota, fu possibile ricostruire le fasi del dramma.
L'aereo era decollato con altri 24 Liberator da Solluch, nella regione di Bengasi, dove un terreno di fortuna alleato era stato preparato per effettuare un bombardamento notturno sul porto di Napoli.
Al momento del decollo, siccome i motori della squadriglia avevano aspirato una grande quantità di sabbia, soltanto undici degli apparecchi poterono raggiungere l'obiettivo con le loro bombe. Gli altri, fra cui il "Lady be Good", dopo parecchie ore di volo, per un guasto meccanico, dovettero tornare faticosamente alla loro base. Sotto silenzio radio obbligatorio, uno solo non raggiunse la base di Solluch e, completamente disorientato, s'inabissò nel deserto, credendosi ancora sopra il mare. Quando stava per finire il carburante, i membri dell'equipaggio stretti nei loro salvagenti, si lanciarono con il paracadute in pieno deserto prima che l'aereo si schiantasse. Uno di loro, con il paracadute come una torcia, morì sul colpo. Gli altri otto allora si aggrapparono all'impossibile: camminare verso Nord per trovare la costa. Uno dei corpi non fu mai trovato...
L'aspetto più desolante di questo dramma sta nel fatto che, se avessero tentato di raggiungere il relitto dell'aereo distante pochi chilometri, avrebbero potuto essere salvati. Dopo che si furono lanciati con il paracadute, l'apparecchio si posò sul ventre con un impatto minimo. Il "Lady be Good" (Madonna sii buona) avrebbe potuto ancora esaudire la preghiera racchiusa nel suo nome.
I suoi fianchi contenevano viveri, acqua e soprattutto un impianto radio in grado di funzionare...
Dopo la scoperta molte missioni americane vennero a prelevare elementi importanti al fine dell'inchiesta per conoscere le cause esatte del sinistro. Tra l'altro, grazie alle pallottole di 20 mm piantate nella fusoliera, si scoprì che l'aereo durante la sua missione aveva subito un attacco.
Motori, tabella di bordo, elementi radio, carrello di atterraggio, armamento, tenute dell'equipaggio, ecc. furono ripartiti in diversi musei, tra cui il Museo dell'U.S. Air Force a Wright Patterson nell'Ohio.
Per un certo tempo la posizione del relitto era persino indicata nelle carte libiche. In questo luogo venne posto anche un pannello commemorativo fissato su un paletto. La carcassa del velivolo non esiste più. rimangono solo alcuni resti della carlinga.


Paschetta Eugenio

go back



Notizie

25/2/2009 Stampa Estera in Libia
I LIBICI POTRANNO TORNARE A LEGGERE LA STAMPA STRANIERA ...
AFRICA
Notizie dall'Africa...
Africa 15/2/2006
Notizie dall'Africa...
AFRICA 10/3/2006
MADRID E 19 PAESI AFRICANI SI IMPEGNANO PER I DIRITTI DELLE DONNE...
Google
Web Libia.it
Mar Rosso
Hammamet

Racconti di viaggio

Great Sand Sea
Viaggio in 4x4 nella più estesa area desertica Sahariana!...
Archeologia e oasi
Un viaggio tra le misteriose città di Cyrene Apollonia Leptis Magna Nalut e Ghadames. Dall'arch...
Di ritorno dalla Libia
Di ritorno dalla Libia...

 

iscriviti alla mailing list

la tua email

subscribe unsubscribe