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Sudafrica


Tra dune e rovine antiche


Pur essendo uno stato africano, la Libia presenta tanti aspetti che a noi suonano familiari. La costa che si affaccia sul mediterraneo sembra un lembo di Sicilia, con coltivazioni di aranci e limoni. Sparsi un pò ovunque gli imponenti resti archeologici testimoniano il legame storico di questa terra con la nostra cultura. Itinerari Africani ha pensato di suddividere il paese per argomenti: La Libia romana - Fezzan, l'antico regno dei Garamanti - Akakus, il museo a cielo aperto ( vedere Arte e architettura ) Diverse le motivazioni che ci spingono a visitare questo paese, dalla costa ricca di un'architettura antica, ( giunta a noi grazie alla sabbia ) adagiata su un mare verde azzurro. Leptis Magna e Sabratha sono città romane dell'antica tripolitania. Le vestigia di Leptis Magna sono unicamente di epoca romana e l'imperatore Settimio Severo fece di questa città il suo sfogo culturale. Tutti i luoghi classici sono perfettamente riconoscibili; dal foro di imperiale imponenza ( la cui costruzione durò 20 anni ), giacciono al suolo capitelli, fregi, altari e statue; qualche arco porta le effigi della medusa. In lontananza sembra riemergere dalla sabbia il teatro, la cui sala è ancora ben conservata. Pieni di fascino sono l'arco quadrifonte di Settimio Severo, il mercato e le terme con statue e nicchie finemente decorate. Appena al di quà dell'attuale frontiera libica - tunisina, sulla stessa via commerciale che collegava Leptis Magna con Cartagine, troviamo le belle rovine di Sabratha. Di origini puniche, la sua storia è stata travagliata da molte invasioni e saccheggi.


Oggi, grazie agli archeologi italiani buona parte della città è tornata alla luce con le sue mura, i lunghi colonnati, gli archi e le ville patrizie adorne di mosaici. Ma quello che subito colpisce l'occhio è la mole imponente del teatro. Magnifico il fronte del palco con più di cento colonne corinzie a cui fa da sfondo come per magia il blu del Mediterraneo; la scena maestosa è conclusa da 11 scalinate che ospitavano più di 5.000 persone. Uno spettacolo che da solo vale il viaggio.

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